martedì 23 marzo 2010

VNV Nation - Beloved.

http://www.youtube.com/watch?v=_7RlKe5LLPo

it's colder than before
the seasons took all they had come for
now winter dances here
it seems so fitting don't you think?
to dress the ground in white
and grey

it's so quiet I can hear
my thoughts touching every second
that I spent waiting for you
circumstances afford me
no second chance to tell you
how much I've missed you

my beloved do you know
when the warm wind comes again
another year will start to pass
and please don't ask me why I'm here
something deeper brought me
than a need to remember

we were once young and blessed with wings
no heights could keeps us from their reach
no sacred place we did not soar
still greater things burned within us
I don't regret the choices that I've made
I know you feel the same

my beloved do you know
how many times I stared at clouds
thinking that I saw you there
these are feelings that do not pass so easily
I can't forget what we claimed was ours

moments lost though time remains
I am so proud of what we were
no pain remains, no feeling
eternity awaits
grant me wings that I might fly
my restless soul is longing
no pain remains, no feeling
eternity awaits

Addio.

lunedì 15 marzo 2010

post.

Non capisco.
Non riesco a capire perchè durante l'atterraggio
posiziono i piedi in modo sbagliato.
Ho perso.
Non ho intenzione di dimenticare.
E chiamatemi pazza,
ditemi che non riuscite a capirmi,
non avete capito che non me ne frega un emerito cazzo
di nessuno di voi.

domenica 14 marzo 2010

Esplosioni primaverili.




Ciao sono Federica e mai come oggi è stato così complicato immergere la mano
in quei maledetti cerchi concentrici che mi perseguitano da mesi.
Ho provato a romperli, controvoglia, ma ci ho provato.
Mi manca ieri, mi manca quand'ero bambina.
Quando per scaricare la rabbia, per sorridere, mi bastava distruggermi
tra fango e nuvole, tornare a casa con i piedi pieni di sangue e
gli anfibi sporchi. E c'era chi si lamentava della puzza e del dolore
ma io sentivo solo profumo di vissuto e sì, era un piacere malato.
Era un periodo di sopracciglia incolte e di capelli bruciati
ma comunque perfetto.
Si stava bene, tre anni fa.
Ieri per la prima volta mi sono analizzata,
dinnanzi a quella superficie che farebbe meglio
a non riflettermi. Riesco a vedermi, adesso. E' questo che mi preoccupa.
Lato, fronte, filiscoperti raccolti, sciolti, occhi bui, mezzosorriso.
Sono diventata una bambola gonfiabile.
Per tutti.
E sono ancora capace di mantenermi lontana dal commercio.
Non mi avrete mai, sto scappando adesso.
Solo zucchero al velo, accelerazione, speranze morte nel tempo.
Le soffoco sotto le lenzuola ogni notte, quando sono loro ad abbracciarmi
ma io sento un organo battere, c'è un misantropo umano con me.
Io lo vedo il sorriso, sento le labbra,
gl'occhi, il naso.
Lo sento nello stomaco.
I cerchi, l'amore, qui. E mi colora senza saperlo.
Mi ha lasciato il cuore.
Dicono sia in buone mani,
io me lo sento strappare via,
io sento che è solo meccanico.
Nessuna richiesta, ma oggi una sola pretesa.
Portami lontano da qui, portami vicino al bianco e nero.
Portami a Milano che si deve star così bene.
Odio quella città, la odio. Voglio abbatterla e voglio vincere.
Sto esplodendo.
Ma non posso,
senza prima averlo rifatto.


"Si è fatto tardi e anche se non devi è giusto
che vada e che io la smetta di interrogarmi su quanto dura un abbraccio che vuol dire
qualcosa. sentirsi presto, domani, ha la semplicità di una montagna. ma tu lo capirai
troppo tardi. "