mercoledì 16 marzo 2011

Rivoluzione.

Mi mancano le parole.
Il mio ultimo respiro è quello rimasto sulla tua barba incolta, dove le tue
timide labbra si nascondono e senza rubare il lavoro a Morfeo, sfiorano le mie.
Non sarà l'assenza di luce a farci perdere, stringimi ancora che siamo gatti in amore io e te, noi.
Mi fai bene al cuore, quest'ultimo sorride ed emette onde
sulle quali potrai buttartici, se vorrai.
Mio poeta, mio e solo mio,
oggi fai surf che ti cullerò senza che la tempesta possa ferirti.
Che le tue carezze non andranno via insieme all'inchiostro rosso che oggi mi appartiene,
insieme ai tuoi soffi che provengono dall'anima e si depositano sul mio collo che
non riesce a starne senza.
E mi hai fatto rinascere dandomi un nuovo nome, Rivoluzione e Poesia.
Mi sono svegliata che i miei occhi versavano gocce di limone per disinfettarti le ferite,
mi hai fatto sentire bella e amata.
Nuova scoperta, nascita, sentire la tua mano incastrarsi perfettamente con la mia
tra le vie di un metrò che non conosco
tra una linea gialla che ci separa
arrivederci amore mio.
Non dimenticarti di me
che tu sarai indelebile, sarai indelebile.

mercoledì 9 marzo 2011

Sono tornata.

L'assenza si legge sul registro di classe della V C sperimentale e negli occhi.
E' marzo, alla fine, no?
Possiamo ancora goderci questo meritato letargo, che so, evitando le facce altrui, i numeri, i giudizi e compagnia bella, gli autobus persi, il suono della campanella sbagliata.
Oggi dormo.
Penso costantemente a quel 22 Marzo, secondo giorno di Primavera. I fiori sbocciano.
Qui invece non c'è terreno fertile.
Non vi ho mai parlato di Mrs. Cuore e del posto in cui mi ha portata.
Forse un giorno lo farò.
Oggi esco.
Mi vesto di rosso, così non sanno che io sto sfiorendo.
Mi piacerebbe dire "ciao" a qualsiasi persona mi capiti davanti agli occhi, oggi i loro, alla mia vista, si sgranano; forse lo facevano anche prima, ma ero spensierata, avrebbero dovuto comprarmi delle lenti per vedere le cose negative.
Chissà la gente, quando ti osserva per strada, che storie si fa.
Quella l'ha data a tutti, quella è una drogata, una nevrotica pazza sclerata, una londinese che va a farsi visitare dal ginecologo probabilmente perché appartiene alla prima categoria.
Oggi sarò stata la protagonista di un volume contenente almeno venti storie diverse.
Oggi sono a letto a pensare che mi ritiro, che lui è a festeggiare il compleanno di un figlio mai nato.

Credevo di poter scrivere, forse ho creduto male.