domenica 30 gennaio 2011

Spero che lei cambi presto nome all'anagrafe.

Oggi parlerò di lui, che non merita neanche la maiuscola poiché non è altro che feccia umana.
Oggi parlerò del signor costanzo (sì, sempre in minuscolo).
Oggi costanzo mi ha vietato qualcosa perché crede di avere potere, ma ha i neuroni appesi ad una speranza che non esiste più.
Oggi costanzo mi ha riparato le scarpe: ma a che serve; non basta per camminare senza sentire dolore.
E' questione di carenza, di insufficienza, di assenza.
Io ti prego signor costanzo di correre all'anagrafe e cambiare il tuo nome perché proprio non ti si addice.
Io credo che i nomi debbano essere dati solo dopo, al culmine, quando arrivi a sapere davvero chi hai davanti.
E poi mi hai chiamata Vigliacca, ma infondo io mi sono presa solo la lettera V perché magari è pure vero che tra le tante cose possa essere anche Vigliacca, appunto.
E io a te darei solo un numero.
Tu sei 0 (zero).
Vorresti essere come gli altri ed è quello che vorrei anche io.
Come ti sbagli e come ci illudi.


Come vorrei lavarmi il collo e non sentirti più addosso.
Non mi preoccuperò, lo giuro.
Sei come il cielo che tuona e non butta via l'acqua sporca.

lunedì 10 gennaio 2011

Joyeux Anniversaire.

Stamattina mi sono svegliata che tremavo e avevo un oceano in tempesta nel petto.
Stamattina ho pensato che forse mi è tornata la voglia di scrivere; allora ci provo, bene, ma non garantisco nulla.
Due muse ed una un po' puttana.
Una nei sogni, una nella realtà che chiamano oggi disgrazia positiva.
La disgrazia positiva è una disgrazia che più disgraziata non si può, comprendi?
Mi hanno fatto venire il mal di testa solo per spiegarmi queste due parole stupide, Cristo.
La odio, quella poco di buono, la odio.
Ma non mi distruggerà ancora,
solo che
ha rapito lui, me lo prenderà ancora una volta,
sarà quella buona,
sono passati due anni,
lui sarà il tuo carnefice domani,
vorrei pagare con il mio maglione di filo bianco e dipingerlo di rosso.
Non è follia, è sentimento, se c'è.
Voglio tornare indietro, ma chi me lo dice che si stava meglio quando si stava peggio.
Mi ricordo solo che ero inginocchiata su un tappeto rosso.

C'è più aria in corpo che nello spazio circostante ma non basta per riempirti e
così fai le valigie.
Capisci, per questo non mi stacco da una stupida fiamma a gas; capisci, domani dovrò andare a seguire due ore di storia dell'arte mentre sono passati due anni.
Magari prenderò un due, che coincidenza, prenderò un due mentre festeggerò due anni di un anniversario di cui non c'è il festeggiato.
Buon secondo anniversario, ma sicuramente, non spegnerai le candeline, M.