mercoledì 29 settembre 2010

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Discutendo di un'amata solitudine che non esisterà mai, cioè, mi spiego, non la solitudine di per sè, ma quella amata, credo non possa esistere, nonostante ci si senta estasiati davanti una tazza dipinta di blu e giallo, calda, a lato il barattolo di burro di arachidi che anche ti disgusta - però sta lì perchè ami la scritta fucsia e il tappo color verde acqua - con le gambe incrociate Noi sul divano, ognuno per i cazzi suoi, a guardare un film, che so, che parla d'Altri. Tanto poi alla fine tutti guardano tutto e tutti come se fossero tanti cortometraggi, ti piacciono, li scarti, fai zapping perchè ti fan cagare oppure proprio perchè gli fai cagare iniziano a borbottare, criticare.
Stasera scrivo con le mani sporche d'inchiostro, ho sui palmi due punti interrogativi così grandi, che neanche se ne vanno più, peggio dell'inchiostro che tanto amiamo, noi giovani ammassi di pelo e carne puzzolente. Chissà chi leggerà, chissà chi riderà, chissà chi, qualsiasi cosa sia.

Io credo di sentirmi impacciata, io credo di riuscire a parlare solo con V. di quest'ultima situazione.
E mi dispiace se non mi pensi più come prima che mi sentivo coi piedi nell'oceano, mentre ora avrei solo bisogno di un paio di calze di spugna per ripararli dal freddo che fa.
Strizzo gli occhi finchè non mi addormento,
5.00 am e piego la mia schiena, corro, corro, corro.
Mi lavo da ogni errore e ricomincio, sperando di non sbagliare, almeno con Te, stavolta.

Buonanotte.




sabato 18 settembre 2010

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Io veramente, non so parlare di me.
E' una cosa che non mi riesce proprio.
Ma posso dire stasera cos'è che non mi piace:
i biscotti, il sabato sera, fare l'amore usa e getta, guardare i telefilm e piangere, il sole, la scuola, il fucsia, la mancanza di qualsiasi cosa.

Grazie per quell'unica volta in cui mi hai fatto sentire importante e per tutte le altre in cui mi stai facendo sentire niente.

domenica 12 settembre 2010

Biancosporco e rosso rossetto.

E' una di quelle notti dal bianco sporco e macchie di rossetto sul bordo della vestaglia da notte.
Chili di gelato che placano la sofferenza, il nervosismo e poi subentrano i punti interrogativi e le paure. Sono davvero così superficiale, ho paura di cose davvero superficiali e sono convinta che ne avrò per molto e se non vi sta bene pace e amore.
G. deve essere proprio una di quelle persone tristi, una di quelle che in così tanti anni di esistenza non ha capito un cazzo della vita. Ecco appunto, esistenza, non vita. Così inizia a stringere la mano a Facebook, Internet Explorer e se gli dici: "si scrive con due mani alla tastiera del pc", ti sbrana. E tu sei costretto a chiudere la porta della stanza e riprendere a pensare che prima ancora il pavimento grigio di casa tua era stato infettato da presenze Estranee, Indesiderate.
E sporcarsi la vestaglia di rosso, di grigio, di rosso.
E stendersi sul letto guardare il soffitto e giocare con le parole.

Mi sto trattando male ma vorrei far di me un capolavoro,
vorrei essere curata,
annaffiata,
calpestata,
rianimata,
vorrei essere sbocciata,
insomma cosa che non è ancora accaduta.

Buonanotte.

Il gelato al cioccolato fa schifo.

giovedì 9 settembre 2010

00.

Questo posto mi sembra stretto e fastidioso come le mutande di un bambino di due anni addosso ad una persona di 20.


Burro d'arachidi.

Io mi chiamo V. e puzzo di burro d'arachidi perchè non l'ho mai assaggiato e siccome non mi capisco, non mi assaporo, sono come burro d'arachidi.
Quello che dico non è mai quello che faccio perchè non basta una presenza ma ce ne vorrebbero di più e anche se (finalmente) il tempaccio è tornato, io avrei voluto mettere piede fuori da questo marmo grigio. E noi cantavamo continuamente che il cielo è sempre più blu e a furia di ripeterlo si è ribellato e io sono anche un pò come il cielo perchè la gente arriva e mi dice "ti incazzi se ti faccio un complimento?" allora sarà per questo che il cielo è diventato nero, proprio perchè ci siamo complimentati troppo e i complimenti, in generale, non fanno granchè bene.
Il padre mi chiama e mi dice che è tutto apposto, si passa al quinto anno di scuola e poi si preparano le valigie e si va a vivere. Non importa dove, si va a vivere, che cosa inconcepibile.
No ma poi pensavo anche, i miei piedi non sono brutti, poveretti, solo che in foto sono veramente sfotogenici.
Urlavo a squarciagola e con gli occhi chiusi Il mondo prima e certe cose le pensi dopo averle fatte anche se sei Miss Riflessione; il mondo prima di chi?
Qui non ci sono altri steli, ci sono solo io.
Allora non la canto più, il mondo prima, aspetto un fiore e poi la canto.
Ma quando la smetterò di raccontare cagate e di ripetere più volte delle parole?
Aiuto.

E comunque io il burro d'arachidi voglio assaggiarlo.


mercoledì 8 settembre 2010

Fiumani diceva Blu io dico Labbra verdi, che mi mancano.

Solitamente non mi piace ritornare indietro nel tempo ma pensandoci, solo quattro giorni ad Agosto mi sono leccata le labbra e ne ho sentito il sapore.
Non avevo mai assaggiato quel condimento verde prima di allora, mi aveva sempre fatto senso e ora mi rendo conto che ciò che fa senso, conta davvero.
Finchè rimarrò in mezzo a queste pareti blucobalto, immersa da fotografie analizzate, dimenticate, accartocciate, in mezzo a queste cartoline da Barcellona, Amsterdam e TantisalutidaLondra che spero di vedere insieme alla mia persona il 2 di Novembre per festeggiare che senza di Lei nulla avrebbe senso, non riuscirò a riprendere abbastanza ossigeno nè fotogrammi, nè pensieri di carta. Sì, stasera ho gli occhi coperti da due Lecca-lecca a forma di ghirigoro e colorati d'arcobaleno e ci sta. Non mi rendono cieca, mi mostrano solo la realtà dolce visto che La Signora Paranoia sta spargendo nebbia sul mio cielo.
Ho bisogno di uscire, ma non dieci minuti, dieci anni e anniluce da qui, poi.
Se ho le gambe rotte senza stampelle non mi posso rialzare, apprezzate i miei sforzi; e scusate se ogni tanto ricado.

Mi manca L'aria.

Via.


Un due tre bidet.

Perdendo i sensi.

Sto impiegando le mie giornate a descrivere come mi sento ed io non so a cosa possa servire.
Mi sento, appunto, come una bambina all'asilo, che si sporca le mani di colori acrilici, fino a passare al vestitino appena comprato, al naso e ai capelli. Un danno.
Mi fanno malissimo le ossa e per di più mi sembra di essere in piena estate di nuovo; io odio L'estate.
Ho bisogno di un accordatore.

E poi arriva M. e mi dice:
"Tu con le tue foto sei l'acido che ci serviva".

E mi fa sorridere, davvero, un pò.
Mi fa perdere i sensi.

Non ho voglia di stare da sola.


martedì 7 settembre 2010

Le promesse hanno la testa mozzata.

Oggi mi sento la Musa di Nessuno. Una volta M. si incazzava quando mio fratello si divertiva a fare rutti a tutto spiano, ma non c'era molto da incazzarsi, una volta fatti non possono tornare indietro. Un pò come tutte le cose del mondo. Un pò come tutte le parole che escon dalla bocca della gente e che di conseguenza, albergano nelle orecchie del destinatario. Che poi lo sai, son state solo parole che avrebbero dovuto prender forma, invece è qualcosa di amorfo che si ferma nello stomaco e ne fai indigestione. Esistono i ricordi, capisci, non puoi riprendertele, certe cose.
Non esistono promesse con un volto e non esistono dichiarazioni con due braccia.



Mi domando perchè ieri sera mia sorella sia tornata a casa con un nuovo acquisto assurdo: una padella.
Volevo le orecchie da coniglio.

lunedì 6 settembre 2010

seriale e basta.

Dicevo, ritornano delle maledette voglie stasera.
Ho sistemato il mio forno, i biscotti che v'entrano, saran pronti sottoforma di base per cheese cake.
Irene, Irene è ufficialmente il mio cane immaginario.
E tu scusami tanto, che me ne torno nel cassonetto del vetro, per la raccolta differenziata.
Tanto è la stessa sostanza delle mie ossa.
Chissà quale occhio. Chissà quale occhio non si schioda dal mio collo.
Avresti alzato la testa e mi avresti guardata, se solo fosse stato come nei miei desideri.


C.

Direi che questi sono giorni vellutati - diceva Cassie nella prima stagione di Skins -e i miei son colorati di rosso, anche. Rosso come i pesci che vorrei avere sul comodino, rossi come il mio collo dopo essermi fatta la doccia, rossi come i miei talloni dopo sette ore di passeggiate senza sosta con i tacchi alti, rosse come il Succo d'arancia che mi sta tenendo la pancia piena.
Divento mamma, oggi, divento mamma di una cagnetta meravigliosa.
La chiamerò Irene, per Dente. Così mi dicono.
E mi chiedono se sono tornata da Parigi, ma non ci sono mai andata.
Voglio trasformare cose,
voglio due braccia.

venerdì 3 settembre 2010

Riscopriamoci.

Tutti si tappano le orecchie con delle cuffie nerocarbone e iniziano ad ascoltare versi del tipo "Settembre ci porterà via con sè", invece io credo che Settembre mi stia riportando a riva o comunque mi stia facendo uscire le rughe intorno alle labbra perchè questa pioggia che mi cade sui capelli e mi macchia i vestiti di tintura rossa mi sta rendendo felice.
Riprendere la maglia di filo preferita, sentire l'odore del legno delle porte bagnate, guardare il cielo grigio proprio come lo si sogna ogni notte.
Mi sono fatta una bella ed immensa lista di film da vedere e di musica da scaricare, che ho bisogno di purificarmi gli occhi e le orecchie.
Lorelai, mi ha presa per mano e mi ha riportata indietro di anni, a quando io e lei ci stendevamo sui letti della mia vecchia stanza dallo sfondo roseo e le macchie fucsia che ho sempre odiato.
Alcune mancanze a volte se ritornano fan bene.
Ho ripreso le matite colorate, ho disegnato una medusa sulla testa di S., una carota che muore, una camicia a quadri sul lato destro del tavolo e, a sinistra un barattolo con delle mosche catturate -perchè loro a Parigi non volano-, una Tour Eiffel, un Coniglio Bianco alla finestra e un post-it con una virgola sopra. Mi sono sporcata le mani di gessetti blue, proprio come te. E la probabilità che queste rughe spuntino, come dicevo, è del 99% oramai.
A. dice solo che mi vuole bene e mi raccomanda di fare la brava.
Non lo so se sono come braccia, queste parole, ma credo che non ci sia modo di sbandare per adesso.
Mi sto colorando ma resto sempre contro natura, il mio letargo è durato dal 10 di Giugno fino al 31 di Agosto.

ça va, Merci.