domenica 8 agosto 2010

E' solo un post come gli altri.

Ancora una volta sono qui a chiedermi cosa si prova a buttarsi da un palazzo di cinquanta piani. Ho sempre detto, chissà, mancherà il respiro, come tante cose che giornalmente ce lo fanno mancare, quando accadono a ogni singolo essere. Allora credo di essermi buttata da quel palazzo parecchie volte, in diciotto anni della mia esistenza. Non sopporto chi ha in mano un girasole e lo getta, calpestandolo, perchè vuole la rosa, essendo consapevole che il primo non ha niente da invidiare ad essa. E non sopporto chi usa una tenda trasparente per coprir l'evidenza, qualcosa di troppo grande e pesante. Mi sono immersa in una vasca, il rumore dell'acqua nelle orecchie è senz'altro migliore, rispetto alle parole di chi, non le connette al cuore e al cervello. Seppur avessi una paura assurda nel farlo; mi terrorizza quel marmo blue, pieno d'acqua.
Mi hanno chiamata Fiore e mi hanno detto di non sentirmi sola, ho trovato asilo e allo stesso tempo mi son sentita in mezzo ad un deserto.
Chiodi in cubi neri, pupille che lanciano chiodi sulle mie sopracciglia.
Finzione e serenità.
Un bacio effimero, che laverò via.

Fin qui tutto bene, fin qui tutto bene, fin qui tutto bene.



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